Sculture lignee

Le opere esposte in queste sale, piano-1, sono sculture e busti lignei processionali, raffiguranti Santi e Sante,  gli stemmi dei Domenicani, tre tabernacoli, la poltrona del Priore e altri frammenti scultorei, tutti provenienti dalle chiese locali ed in particolare dalla Chiesa di Santa Maria della Consolazione, databili tra il XVII e il XIX secolo.
Alfonso Frangipane nel suo inventario del 1933 descrive una serie di sculture lignee - databili al XVII secolo, in legno dipinto e dorato, eseguite da esperti intagliatori meridionali - dislocate tra la navata, l'altare e la sagrestia di Santa Maria della Consolazione - opere facilmente riconoscibili nelle dieci sculture presenti in questa sezione: Santa Pudenziana, Santa Maria Maddalena, San Domenico, San Pietro Martire, San Tommaso, Santo Vescovo con guanti rossi, San Giacinto, Santo Vescovo, Santo Apostolo e San Gerolamo.

Tra queste alcune sono dotate di "scudo sul petto" - e cioè di un alloggiamento di forma ovale scavato al centro del busto della statua, destinato alla conservazione delle reliquie - e corredate sulla base di appositi cartigli dipinti con il nome del Santo. Nello stile e nelle tecniche di realizzazione, le sculture s'ispirano ai canoni figurativi tipici dell'arte rinascimentale e al dinamismo compositivo-iconografico di chiara derivazione barocca.

Degno di nota è il busto raffigurante San Gerolamo, della seconda metà del XVII secolo, che si distingue dagli altri esposti per l'impostazione iconografica, la raffinata base reliquiario e per il tipo di lavorazione del legno intagliato, dipinto e dorato con finissime decorazioni, realizzate con la tecnica dell'estofado - tecnica che permetteva allo scultore di rendere una maggiore preziosità delle stoffe. Il Santo è raffigurato con la barba lunga da ereremita semi nudo e corredato dai suoi consueti attributi: il leone, il libro, il manto rosso e il cappello cardinalizio.

Da segnalare,  il Tabernacolo, in legno intagliato, del XVII secolo, con bellissimi intarsi di avorio e madreperla - commissionato dal vicario padre Gabriele di Mormanno ad un intagliatore cappuccino per l'evidente ispirazione francescana - e l'antico mobile da farmacia dei Frati Domenicani, realizzato da intagliatori meridionali nel XVI secolo, in legno scolpito e dorato, con sportelli traforati e sormontati da grandi nicchie a forma di conchiglia. L'opera è attualmente esposta nella sezione "Quadreria" di questo Museo.